Succede spesso di vedere il pubblico in delirio a un concerto rock, il celebre genere della popular music sviluppatosi negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel corso degli anni cinquanta e sessanta del Novecento: il rock nasce dalla evoluzione del rock and roll, ma deve le sue energiche origini da numerose forme di musica che hanno caratterizzato i decenni musicali precedenti, come il rhythm and blues e il country, con accordi anche della musica folk. Chitarra elettrica, basso elettrico e batteria sono l’unità minima che dà vita a un pezzo rock.
Succede spesso di vedere il pubblico di un concerto rock ergere sulle proprie teste sciarpe, poster, immagini dei propri idoli musicali e gadget di varia natura: meno spesso si vede invece un ragazzo disabile in carrozzina, che incita i propri idoli musicali con nel corpo l’adrenalina tipica dei concerti rock più “hard”.
Quella che vi vogliamo raccontare oggi è la storia di Alex, un ragazzo spagnolo vittima di paralisi cerebrale che ha voluto partecipare al Resurrection Fest, uno dei più seguiti festival di musica metal in Europa, con appuntamento annuale in Spagna, a Viveiro, in Galizia: un evento seguito 100mila fans, che si riuniscono per quattro giorni all’insegna del rock.
Come ci spiega questo articolo del Corriere della Sera David Cruz, uno dei fotografi ufficiali del festival, ha immortalato una foto unica, epica e iconica, l’ha poi postata su instagram riscuotendo immediatamente un successo planetario: si vede Alex, con tanto di carrozzina, mentre “surfa” al concerto della band death metal svedese Arch Enemy sulle teste delle persone, issato festante dalle braccia dei 100mila che lo sostengono come un prolungamento di un’unica massa umana.
Il ragazzo era nella sezione riservata alle persone con disabilità vicino al palco, ma è arrivato a condividere la gioia con gli altri sopra al resto del pubblico, come le rock star quando si lanciano dal palco.
La potenza delle immagini è scioccante, almeno quanto la lezione di umanità e affetto che se ne trae: per chi come Wimed ha costruito la sua storia cercando sempre soluzioni innovative per portare un aiuto a chi ne ha più bisogno, storie come quella di Alex sono la dimostrazione che insieme si può davvero fare la differenza, superare gli ostacoli e godersi il bello che la vita ci mette a disposizione. Su Twitter, la famiglia del giovane ha ringraziato la folla: “Avete aiutato Alex a realizzare un sogno”.
Wimed, divisione del gruppo Movi SpA, opera da più di 40 anni nel settore Homecare, garantendo comfort e sicurezza ai pazienti e facilitando il lavoro al personale medico, grazie alle migliori soluzioni oggi disponibili nel mondo della disabilità e degli ausili domestici.
